PERCHE’ DOCUMENTARE?
Documentazione è un termine che sempre più spesso accompagna l’attività educativa e formativa.
Questo nel duplice senso di una richiesta che viene fatta agli insegnanti/operatori affinché producano una documentazione; e di una effettiva crescente produzione di un materiale che, se non è possibile definire di documentazione vera e propria, si propone come testimonianza rispetto alle attività ed ai progetti.
Questi elementi concorrono ad evidenziare la necessità di impadronirsi degli strumenti necessari alla documentazione; e questo non solo in senso tecnico, ma soprattutto in senso metodologico cioè al livello di consapevolezza di quello che significa fare documentazione, individuare criteri di produzione, renderla leggibile ad altri.
La documentazione non deve essere solo una pratica che va ad aggiungersi ad altre che già fanno parte del bagaglio dell’insegnante, dell’educatore o del coordinatore ma può risultare un investimento, uno strumento che permette di avere come ritorno informazioni e stimoli che facilitano il compito, il lavoro di tutte le professionalità coinvolte.
Documentare per:
- non perdere la memoria;
- non smarrire il senso delle cose fatte e poterci tornare sopra con spirito critico;
- non svalutare le esperienze e poter rileggere le cose da altre angolazioni;
- potersi raccontare e potersi riascoltare;
- perché anche un bambino, un adolescente, un adulto possa rintracciare il proprio percorso e rivisitarlo con consapevolezza;
- per monitorare i progetti
La documentazione consente di non sentirsi isolati e di ritrovare nell’esperienza degli altri la propria.
Perché avere la sensazione di percorrere strade con osciute e già esplorate aiuta a non sentirsi soli.
Documentare significa consentire a ciascuno, adulti e bambini, di raccontare le proprie storie e di farlo con modalità proprie ed originali.
Questo presuppone un’attenzione particolare e la possibilità di individuare per ciascuno la forma più congeniale.
Per i bambini/ragazzi/adulti in difficoltà la documentazione riveste un significato ancora maggiore in quanto permette loro di ricercare i canali più adatti attraverso cui esprimersi.
In questo modo viene offerta ad ognuno la possibilità di essere oltre che protagonista di una documentazione anche autore.
E questo si rivela un passaggio importante, un ulteriore strumento per la ricerca fondamentale dell’identità.
COME SI DOCUMENTA?
Il come si documenta spesso rimanda ad un discorso sulle modalità, sugli strumenti, sulle forme che può assumere la documentazione; la cui valenza e varietà vanno rintracciate nella possibilità di utilizzare strumenti consueti in modo originale.
Diciamo consueti perché spesso disponiamo di materiali che sono sottoutilizzati e che invece possono costituire una valida risorsa a cui attingere, senza bisogno di ricorrere a strumenti più sofisticati il cui costo è spesso molto elevato e che richiedono competenze specifiche o addirittura l’intervento di tecnici.
I prodotti di documentazione che scaturiscono dai progetti non si presentano mai con tratti omogenei o standardizzati. Questo significa che le forme che la documentazione può assumere (scritta, orale, visiva, tattile) trovano ipotesi e soluzioni diverse a seconda degli autori, destinatari, strumenti, spazi e tempi di cui si dispone.
Allestire una documentazione attraverso cui lasciare tracce significative di ciò che si è fatto, che possono essere lette su differenti livelli, significa anche riuscire ad organizzare il materiale in forma multimediale, utilizzando perciò un repertorio di strumentazioni ampio al fine di poter meglio corrispondere all’obiettivo prefissato attraverso l’utilizzo di mezzi idonei.
Questo presuppone una conoscenza duplice rispetto ai possibili strumenti di cui ci serviamo per realizzare il materiale grezzo che costituirà la base della nostra documentazione.
E’ senza dubbio utile poter contare sulla conoscenza tecnica degli strumenti che si utilizzano perché questo facilita l’autonomia di chi documenta; d’altra parte, in mancanza di questa, si possono contattare le persone che professionalmente posseggono queste competenze.
L’aspetto che qui preme sottolineare è invece quello relativo alla consapevolezza delle caratteristiche generali, dei vantaggi e dei limiti che determinati mezzi possiedono in relazione al contesto di utilizzo.
La necessità di tenere in considerazione la situazione specifica in cui si opera rende molto difficile, e forse inutile, definire in maniera univoca gli strumenti ottimali.
Per questo più che indicare qual è il modello tipo a cui fare riferimento è parso opportuno prendere in rassegna le possibili forme/strutture della documentazione in funzione dei diversi destinatari . Queste forme e strutture fanno riferimento ad un preciso contesto di lavoro: che è quello dell’educatore professionale, ma possono costituire uno stimolo anche in altri ambienti.
CHE COSA DOCUMENTARE?
Occorre sfuggire all’ansia di documentare tutto, in tutti gli ambiti e ci si deve invece muovere per selezionare in base all’interesse, alle competenze agli obiettivi che ci si è dati.
La necessità di produrre documentazione tenendo pre sente questo, nasce dal fatto che ciò che serve non è una raccolta informe e indiffer ente di materiali, ma una selezione ed interpretazione critica delle informazioni.
Il termine documentazione, quindi, per non correre il rischio di essere inteso solo come una acritica raccolta di materiali, deve essere un lavoro di raccolta, di selezione dei materiali più rappresentativi e di elaborazione al fine di renderli effettivamente leggibili a tutti.
Da quanto detto deriva che si potranno aver differe nti prodotti di documentazione, ad esempio un materiale relativo ad una attività speci fica, ad un aspetto particolare, oppure ad un intero percorso scolastico, ecc.
E’ pertanto opportuno individuare:
- gli autori della documentazione
- il contenuto della documentazione
- le motivazioni che portano alla scelta di documentare
- gli strumenti necessari
- i tempi di realizzazione
- i contesti di utilizzo del materiale
- le eventuali collaborazioni necessarie alla costruzione del materiale
Vedi LINNE GUIDA ALLA DOCUMENTAZIONE
LE PAROLE CHIAVI
La parola documentazione ci rimanda a quattro parole-chiave che ne indicano il significato profondo, le motivazioni che la supportano, gli strumenti e le modalità che la strutturano.
memoria:
-lasciare tracce della propria storia;
- raccogliere e riordinare le tracce;
- possibilità di andate e ritorni nella storia personale e di gruppo;
- conoscenza e consapevolezza di sé e della propria storia.
comunicazione:
- attenzione all’altro;
- cogliere la circolarità tra ascoltare e parlare, tra essere ricevente ed essere emittente;
- tutti i linguaggi sono a nostra disposizione.
formazione:
- informazione, riflessione, azione sul campo, verifica e confronto;
- lavoro di gruppo;
- saper presentare la propria esperienza;
- saper "leggere" l’esperienza altrui.
ricerca:
- non affidarsi al caso, non dare niente per scontato;
- cogliere e valorizzare la propria originalità;
- cogliere e valorizzare l’unicità della propria esperienza;
- ricerca del significato della documentazione;
- ricerca di una struttura per la propria documentazione;
- ricerca di uno stile personale di documentazione.
Ciò premesso, l’attività di documentazione si colle ga all’esigenza di:
- non perdere le tracce, non disperdere, ma neppure assemblare tutto e sempre;
- non affidarsi al ricordo, all’emotività, ma riflettere e rielaborare le esperienze;
- darsi un criterio, un ordine logico, fare un progetto di documentazione che evidenzi il filo conduttore dell’oggetto da documentare;
- costruire la documentazione in itinere.
La documentazione permette, quindi, non solo di fare il punto della situazione ma soprattutto di costruire un quadro capace di dare un senso agli elementi più significativi dell’attività, dei progetti su cui si sta lavorando o si è lavorato.
Per questo tutte le professionalità che intervengono in un processo educativo possono essere interessate o coinvolte.
Alcune, in particolare, per la loro specifica funzione di coordinamento, sono chiamate a svolgere l’attività di documentazione in modo più meticoloso ed organizzato.
Per queste professionalità la documentazione può svolgere un ruolo di supporto attivo all’opera di mediazione e di raccordo tra tutti i referenti: allievi, utenti, insegnanti, famiglie, equipè esterne, ecc..
In effetti chi coordina un’attività, un progetto è un personaggio chiave all’interno della struttura in cui opera, che si pone agli incroci delle informazioni, che deve essere in grado di connettere e far circolare molte informazioni.
La sua funzione principale è, infatti, proprio quella di raccogliere e organizzare le risorse utili al raggiungimento dei fini che la struttura si pone e di favorire la partecipazione.
Produrre una documentazione che sia fruibile e trasferibile aiuta a leggere nelle situazioni e a rilevare le risorse disponibili ed agevola, quindi, lo svolgimento delle funzioni prima ricordate.
PER CHI SI DOCUMETA
La documentazione deve avere presenti, sempre, il destinatario della documentazione: Istituzione, Insegnate, Famiglia, bambino ....
Questo non toglie che si possa integrare nella stesure della documetazione più di un destinatario.
STRUMENTI
Appunti, Elaorati deii bambini, Foto e diapositive, Videocamera, Computer, Registratore ...
PERCHE' LA DOCUMETAZIONE SERVA E' NECESSARIO CHE
- Sia adeguatamente descrittiva dell’esperienza cui si riferisce.
- Sia utile e fonte di guadagno per chi la fa e per chi, l’abbia o no fatta, la usa.
CONCLUSIONI E INPUT
Come memoria consente alla scuola di mostrare e lasciare tracce del proprio patrimonio culturale
Come condivisione consente di condividere con altri l’esperienza didattica
Come riflessione permette di avere consapevolezza del progetto educativo, assumere un atteggiamento di osservazione, riflettere sul lavoro raccolto
Come strumento di autovalutizione